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Stef 1

Conobbi Stefania in rete, come ormai avviene spesso. Aveva un blog dalle tinte scure e si firmava sotto pseudonimo, però la foto del suo viso era reale. Sembrava piccola, con qualche piercing di troppo alle orecchie, si intravedevano i capelli corti e scuri, e aveva un sorriso forzato. Per carità l'intento era quello di apparire serena si vedeva, ma traspariva lo stesso un'emozione diversa. Forse lo sguardo, o tutti quei denti... si vedeva che non era felice e leggere le sue confessioni nel diario più segreto del momento, appunto il suo blog, sembrava confermarlo. I ricordi si univano ai testi di canzoni mai sentite, alle poesie, a semplici scoppi d'ira senza una vera e propria continuità. Ne usciva fuori una personalità multisfaccettata, sicuramente confusa, a tratti piena di paure, altre volte di rimpianti. Mi attraeva in modo irresistibile. Volevo conoscerla. E non perchè volessi tirare fuori tutte le mie doti da crocerossino e aggiungere una tacca sul grande tronco su cui erano riportati i nomi di tutte le anime perse che avevo aiutato a trovare una propria identità in rete. No, non era questo l'intento. Mi attraeva perché, dote più unica che rara per una blogger, sembrava assolutamente sincera. E lo fu anche nelle prime timide risposte che mi diede. Non le piacevano gli uomini. Queste tra le prime parole che mi scrisse. Aveva dei traumi. Aveva un fratello. Aveva dei piercing. Aveva una famiglia avvolta dall'oscurità. Studiava e ascoltava musica terribile. Sapeva parlare di tutto perché era colta. Non sapeva amare...e questa era una mia intuizione. (continua)

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